Per promuovere l’utilizzo di fonti rinnovabili per la creazione di energia, il 19 Settembre 2005 è entrata in vigore anche in Italia la possibilità di usufruire di incentivi per la costruzione di impianti fotovoltaici (pannelli solari che producono elettricità), che verranno erogati in “conto energia”, ovvero rivendendo tutta l’energia elettrica prodotta direttamente al gestore GSE (Gestore dei servizi elettrici) ad una tariffa incentivante.
Conto energia DL 387/2003
Come funziona il conto energia nella pratica?
Di seguito viene rappresentato uno schema generale di massima di un impianto fotovoltaico per chiarire meglio il funzionamento del conto energia.

L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico viene convertita dall’inverter e immessa nella rete locale a bassa tensione.
Il primo contatore (contatore 1) posizionato dal gestore GSE a valle dell’inverter, conteggia tutta l’energia prodotta dall’impianto, e riconosce al produttore, per venti anni, a seconda della classe di appartenenza definita in base alla potenza, delle tariffe incentivanti che variano al variare della tipologia di impianto e della potenza; in particolare vengono distinte le seguenti tipologie di impianto:
- Impianto non integrato (es. impianto al suolo)
- Impianto parzialmente integrato (es. impianti a tetto aderenti alla superficie della copertura)
- Impianto integrato (es. pensiline con copertura costituita da moduli fotovoltaici)
La tabella di seguito sintetizza il valore dell’incentivazione riconosciuta al variare della potenza e della tipologia di impianto:
Potenza P (kW) |
Tipo Impianto (kW) |
||
---|---|---|---|
Non integrato (kW) |
Parzialmente integrato (kW) |
Integrato (kW) |
|
1 ≤ P ≤ 3 |
0,40 |
0,44 |
0,49 |
3 < P ≤ 20 |
0,38 |
0,42 |
0,46 |
P > 20 |
0,36 |
0,40 |
0,44 |
Le nuove tariffe del Conto Energia 2009 sono ridotte del 2% rispetto alle tariffe del 2008, per gli impianti che entreranno in funzione dal 1 Gennaio 2009.
Quindi, gli incentivi fotovoltaici che saranno erogati per gli impianti collegati alla rete elettrica nell’anno 2009 verranno calcolati partendo dalle seguenti tariffe incentivanti:
Potenza P (kW) |
Tipo Impianto (kW) |
||
---|---|---|---|
Non integrato (kW) |
Parzialmente integrato (kW) |
Integrato (kW) |
|
1 ≤ P ≤ 3 |
0,3920 |
0,4312 |
0,4802 |
3 < P ≤ 20 |
0,3792 |
0,4312 |
0,4508 |
P > 20 |
0,3528 |
0,3920 |
0,4312 |
L’energia prodotta viene ceduta al gestore locale (solitamente ENEL) e conteggiata dal secondo contatore (contatore 2) che rileva i kWh immessi alla rete. Si può immaginare la rete nazionale come una batteria di capacità infinita dove il produttore immette l’energia prodotta e quando necessita la preleva. Il vantaggio enorme di tale soluzione è che la rete nazionale non necessita di manutenzione e costi aggiuntivi dovuti alle perdite di carica e scarica della batteria e la sua sostituzione che avviene ogni circa 10 anni.
Il terzo contatore (contatore 3) cioè il normale contatore che si ha normalmente in casa conteggia, il consumo energetico per i propri fabbisogni quando non vi è produzione di energia elettrica dall’impianto.
In sintesi il contatore 2 ha la caratteristica di misurare l’energia immessa nella rete Nazionale, mentre il contatore 3 quello di misurare il consumo. La soluzione tecnica che si sta adottando attualmente è che il contatore 2 e 3 vengono condensati in uno unico bidirezionale.
Le tariffe di cui allo schema precedente valgono per tutti quegli impianti che entreranno in funzione nel 2007, il decreto definisce altresì le tariffe che verranno applicate agli impianti che entreranno in produzione negli anni successivi al 2007 fino al 2010 compreso; in pratica ogni anno successivo al 2007 verranno applicate le tariffe dell’anno precedente ridotte del 2%.
Le tariffe specificate ne decreto possono essere ulteriormente maggiorate (fino ad un massimo del 30%) qualora l’impianto sia abbinato ad interventi di efficientamento energetico; in particolare ad ogni riduzione del 10% del fabbisogno energetico di ogni unità abitativa (ottenuto attraverso interventi tesi alla riduzione delle perdite energetiche) farà seguito un aumento di pari entità della tariffa incentivante (fino, appunto, ad un massimo del 30%).